Ragazzi
Ferrandino, Giuseppe
Segrate, [MI] : Mondadori, 1999
Abstract: Lidia, quattordicenne russa, viene fatta rapire da un mercante turco di 67 anni che, non potendo aver figli ma avendo bisogno di discendenza per tranquillizzare i suoi creditori, vuole farla mettere incinta.. - Senza illustrazioni, con foto dell'autore e notizie su di lui in sovraccoperta.. - È insolito, eccezionale che un libro per ragazzi ottenga spazio e rilievo sulle pagine culturali di grandi giornali nazionali.Quando ciò accade, con recensioni critiche ampie e puntuali su "C ...; [Read more...]
Lidia, quattordicenne russa, viene fatta rapire da un mercante turco di 67 anni che, non potendo aver figli ma avendo bisogno di discendenza per tranquillizzare i suoi creditori, vuole farla mettere incinta.. - Senza illustrazioni, con foto dell'autore e notizie su di lui in sovraccoperta.. - È insolito, eccezionale che un libro per ragazzi ottenga spazio e rilievo sulle pagine culturali di grandi giornali nazionali.Quando ciò accade, con recensioni critiche ampie e puntuali su "Corriere della Sera", "Repubblica" e "Stampa", è il caso di gridare: alleluia! Certamente, l?evento, che ha quasi dell?incredibile, è determinato dal fatto che uno scrittore noto e bravo come Ferrandino ? Pericle il nero (Adelphi, 1998) e Il rispetto (Adelphi, 1999) ? si sia avventurato nei territori della letteratura giovanile; ma dipende anche, in questa occasione, dalla qualità del libro: altri nomi famosi, infatti, si sono cimentati su questo terreno, cosiddetto minore, e intorno ai loro esiti spesso è preferibile pietosamente tacere.Lidia e i turchi, invece, merita attenzione non già perché l?autore appartiene ai quartieri alti della letteratura, ma per i meriti intrinseci e specifici di un libro di narrativa che si rivolge a lettori adolescenti (dai 14 anni è indicato in copertina, opportunamente, non per pruderie ma per questioni di codici di comunicazione). Lidia, piacente e sempliciotta quindicenne russa, viene rapita dal suo paesello di provincia e portata sul Bosforo in Turchia, destinata a essere usata come carne fresca da un ricco e vecchio mercante che deve assolutamente avere un erede per salvarsi dal fallimento.Con la stolidità e quasi l?ottusità dei semplici e degli ignoranti affronta quella che per lei è una favolosa avventura, riuscendo miracolosamente a fuggire e a tornare indenne a casa, per di più con i ricchi gioielli avuti in regalo.Del resto, la verginità l?aveva già persa con un coetaneo quasi senza rendersene conto, in un frettoloso incontro che Ferrandino tratteggia in poche righe con tocco magistrale: "Anton, affannando e senza guardarla per la vergogna, le sollevò la gonna e in quattro e quattr?otto, senza che neanche se ne accorgessero, la faccenda era sbrigata". Il tema è quello della ingenuità adolescenziale che sconfigge le manovre malandrine degli adulti, tema che rispecchia quelle parallele dei poveri, umili e deboli che alla fine vincono contro i potenti: un po? il gatto che mangia l?orco.Lo scenario, tra il fiabesco e il barocco, fa pensare al Voltarire dell?Ingenuo e del Candido per l?invenzione di una Russia e di una Turchia immaginarie se non nelle convenzioni dell?esotismo letterario; l?atmosfera e il linguaggio rievocano a tratti il Cunto de li cunti del Basile: "E quindi ogni mattina, fosse farina, fosse paglia, fosse strutto, lei si scordava qualcosa...".Miscela il tutto il sapiente mestiere di sceneggiatore di fumetti. (F.R.)