Ragazzi
De Miro, Ernesto
Novara : Istituto geografico De Agostini, [1983]
Abstract: Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo, caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Vi si trovano ben dodici templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli; opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei); fortificazioni; parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta ...; [Read more...]
Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il sito archeologico più grande del mondo, caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Vi si trovano ben dodici templi in ordine dorico, tre santuari, una grande concentrazione di necropoli; opere idrauliche (giardino della Kolymbetra e gli Ipogei); fortificazioni; parte di un quartiere ellenistico romano costruito su pianta greca; due importanti luoghi di riunione: l'Agorà inferiore e l'Agorà superiore; un Olympeion e un Bouleuterion di epoca romana su pianta greca. Pertanto, dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO.
«La più bella città dei mortali» Pindaro ebbe a definire Agrigento. La sua posizione collinare e protesa verso il mare, i suoi monumenti pubblici e privati, sacri e profani, sono riassunti oggi in una formulazione magica, "Valle dei Templi". Ma perché questa città possa essere conosciuta e compresa, e recuperare il suo giusto significato nel quadro delle vicende della Sicilia e del Mediterraneo antico, occorre che i monumenti rivivano nel loro contesto storico e ritrovino, là dove possibile, la loro eloquente consonanza con le antiche fonti. Come i viaggiatori dei secoli passati abbiano sentito e rappresentato il fascino dei Templi e del paesaggio e come abbiano cercato di intendere la storia è segno di una lezione che testimonia l'eternità di un messaggio affidato alla responsabilità di tutti.