Film
Milano : Buena Vista Home Entertainment, [2004]
Abstract: Nel 1931 l'Australia ha due problemi principali. Da una parte l'invadenza dei conigli, per difendersi dai quali è stata costruita una recinzione che taglia l'intero continente. Dall'altra l'esistenza degli aborigeni, che si pensa di "addomesticare" strappando i più giovani alle famiglie di appartenenza per deportarli in appositi "campi" di rieducazione dove dovranno imparare ad obbedire ai bianchi. Tra le vittime anche Molly, Gracie e Daisy Craig, tre bambine che decidono di fuggire pe ...; [Read more...]
Nel 1931 l'Australia ha due problemi principali. Da una parte l'invadenza dei conigli, per difendersi dai quali è stata costruita una recinzione che taglia l'intero continente. Dall'altra l'esistenza degli aborigeni, che si pensa di "addomesticare" strappando i più giovani alle famiglie di appartenenza per deportarli in appositi "campi" di rieducazione dove dovranno imparare ad obbedire ai bianchi. Tra le vittime anche Molly, Gracie e Daisy Craig, tre bambine che decidono di fuggire percorrendo le 1.500 miglia necessarie per tornare a casa. Nonostante l'accanimento del funzionario predisposto all'attuazione del programma e gli sforzi della guida indigena incaricata di ritrovarle, due su tre ce la faranno.
Tratto dal romanzo di Doris Pilkington Garimara (peraltro basato su una storia vera), La generazione rubata è un buon film. Il regista mescola con una certa abilità istanze storico/sociali e senso dello spettacolo, supportato anche da un cast privo di nomi famosi (a eccezione di Branagh) ma efficace. Civile, coinvolgente, forse di impianto un po' vecchiotto. Nota di merito a parte per la fotografia di Christopher Doyle e per la dolente colonna sonora di Peter Gabriel