Abstract: Otto tra le migliori noiriste italiane si cimentano con le signore belle e mortali che il tempo ha consegnato al mito, tra cui Lucrezia Borgia, la Monaca di Monza, la Contessa Tiepolo, la Saponificatrice di Correggio. Carnefici che furono anche vittime, ritratte senza assoluzione né condanna in racconti appassionati che ci fanno entrare nella loro vicenda umana, nella loro epoca storica, nella loro mente. Come scrive il curatore Luca Crovi, ognuno di essi è "una storia esemplare che pa ...; [Read more...]
Otto tra le migliori noiriste italiane si cimentano con le signore belle e mortali che il tempo ha consegnato al mito, tra cui Lucrezia Borgia, la Monaca di Monza, la Contessa Tiepolo, la Saponificatrice di Correggio. Carnefici che furono anche vittime, ritratte senza assoluzione né condanna in racconti appassionati che ci fanno entrare nella loro vicenda umana, nella loro epoca storica, nella loro mente. Come scrive il curatore Luca Crovi, ognuno di essi è "una storia esemplare che parla della femminilità", di quel mistero capace di dare la vita come di toglierla. Altro che "piccole donne", le donne in realtà sono grandi: nel bene e nel male.
Abstract: 1953. Il mondo sfreccia verso la modernità mentre Janne Friberg pedala sulla sua bicicletta blu per strade di campagna, cercando invano di vendere porta a porta un avveniristico e pesante robot da cucina Elektrolux. Il tramonto è vicino quando raggiunge un grande maniero bianco; la sua ultima occasione per concludere almeno un affare, dando un senso a una giornata che, come la sua vita, è un fallimento. Ma nella grande casa bianca niente segue le regole della logica: la vecchia barones ...; [Read more...]
1953. Il mondo sfreccia verso la modernità mentre Janne Friberg pedala sulla sua bicicletta blu per strade di campagna, cercando invano di vendere porta a porta un avveniristico e pesante robot da cucina Elektrolux. Il tramonto è vicino quando raggiunge un grande maniero bianco; la sua ultima occasione per concludere almeno un affare, dando un senso a una giornata che, come la sua vita, è un fallimento. Ma nella grande casa bianca niente segue le regole della logica: la vecchia baronessa che assiste ai preparativi del proprio banchetto funebre, l'antico ritratto sopra il pianoforte in cui Janne si riconosce e l'anonimo album di vecchie foto che si ritrova in mano. A chi appartiene quella serie di scatti? Una bambina con un cane, un capitano che sembra legato all'albero della sua nave come Ulisse, due enigmatiche donne vestite come parole crociate. Come fossero frammenti di un racconto Janne comincia a ricomporli: E se facessero parte della sua vita? Come una moderna Alice, Janne si addentra in un viaggio oltre lo specchio della realtà: tra sogno, memoria e immaginazione, in quella dimensione onirica che è la vita interiore, in cui passato e presente coesistono e l'identità si disperde in infinite possibilità. È in questo universo borgesiano che Gustafsson si inoltra alla ricerca di quel senso ultimo dell'esistenza che continua a sfuggire e che forse è meglio non raggiungere, nell'eterno dubbio di non essere anche noi nient'altro che il sogno di un sogno.