Abstract: Prego, entrate, la casa è grande. Siamo a Mosca, nel 1902, e la famiglia Muromtsev sta traslocando proprio ora. Mettetevi comodi sul bel divano rosso, e godetevi lo spettacolo. Vedrete sfilare quattro generazioni: bambini e anziani, soldati e rivoluzionari, dottori, operai, impiegate, gatti e cani. E con loro la storia: una rivoluzione, due guerre mondiali, la conquista dello spazio, la globalizzazione… Alla fine vi ritroverete ancora qui, sul bel divano rosso, sopravvissuto alla giran ...; [Read more...]
Prego, entrate, la casa è grande. Siamo a Mosca, nel 1902, e la famiglia Muromtsev sta traslocando proprio ora. Mettetevi comodi sul bel divano rosso, e godetevi lo spettacolo. Vedrete sfilare quattro generazioni: bambini e anziani, soldati e rivoluzionari, dottori, operai, impiegate, gatti e cani. E con loro la storia: una rivoluzione, due guerre mondiali, la conquista dello spazio, la globalizzazione… Alla fine vi ritroverete ancora qui, sul bel divano rosso, sopravvissuto alla girandola di matrimoni, nascite, feste, funerali, mode, usanze, gioie, paure e delusioni di tutti coloro che abiteranno tra queste mura. A raccontarvi le tante storie sarà di volta in volta uno dei bambini del clan, con l’aiuto di fumetti, cartoline, ritagli di giornali, canzoni, poesie e ricette, giocattoli, abiti e cibi che mutano col passare delle mode e col progresso.
Abstract: Nel 1843 apparve a Bruxelles il libro di un nobile francese, il marchese de Custine, intitolato La Russia nel 1839. Era un quadro dei costumi politici e sociali dell’Impero zarista ed ebbe un grande successo. Ma questo grande Paese, nella descrizione di Custine, era anche lo Stato in cui sopravvivevano molte caratteristiche dell’epoca feudale: autocrazia, servitù della gleba, enormi ricchezze e grande povertà, analfabetismo diffuso, arbitrio giudiziario. Nei decenni seguenti la Russia ...; [Read more...]
Nel 1843 apparve a Bruxelles il libro di un nobile francese, il marchese de Custine, intitolato La Russia nel 1839. Era un quadro dei costumi politici e sociali dell’Impero zarista ed ebbe un grande successo. Ma questo grande Paese, nella descrizione di Custine, era anche lo Stato in cui sopravvivevano molte caratteristiche dell’epoca feudale: autocrazia, servitù della gleba, enormi ricchezze e grande povertà, analfabetismo diffuso, arbitrio giudiziario. Nei decenni seguenti la Russia divenne sempre più grande e potente, ma la descrizione che ne era stata fatta da Custine sopravvisse nell’opinione pubblica europea. La tenacia e l’eroismo dell’Armata Rossa nella guerra contro la Germania nazista giovarono all’immagine della Russia nel mondo, ma non sino al punto di evitare che la potenza sovietica, durante la Guerra fredda, venisse percepita come una possibile minaccia. La Guerra fredda è finita da tempo, ma i sentimenti e i timori anti-russi sopravvivono. Il Paese che l’Occidente considera più estraneo ai suoi principi e alle sue regole è anche quello che, pur considerandosi erede dell’Impero bizantino, ha maggiormente cercato di imitare l’Europa. Perché dunque continuiamo a considerare la Russia un Paese estraneo, diverso e in opposizione a «noi» europei? Che cosa porta l’Europa a vedere nella Russia una civiltà nemica e separata? Sergio Romano ci svela le dinamiche di questo paradosso con un affascinante racconto che attraversa tutta la grande e impetuosa storia russa. (Fonte: editore)