Monografia a stampa
Filippi, Francesco
Torino : Bollati Boringhieri, 2019
Abstract: «Quando c’era Lui…»: una frase inevitabilmente seguita da un’idiozia. In “Mussolini ha fatto anche cose buone”, Francesco Filippi smentisce tutti quei luoghi comuni sul Duce troppo duri a morire. Sono passati più di settant’anni dalla caduta del fascismo e forse su alcune cose cominciamo ad avere i ricordi confusi. Se fino a qualche anno fa ci scherzavamo sopra a mo’ di barzelletta, negli ultimi anni c’è chi è piuttosto serio quando afferma che quando c’era Mussolini i treni erano semp ...; [Read more...]
«Quando c’era Lui…»: una frase inevitabilmente seguita da un’idiozia. In “Mussolini ha fatto anche cose buone”, Francesco Filippi smentisce tutti quei luoghi comuni sul Duce troppo duri a morire. Sono passati più di settant’anni dalla caduta del fascismo e forse su alcune cose cominciamo ad avere i ricordi confusi. Se fino a qualche anno fa ci scherzavamo sopra a mo’ di barzelletta, negli ultimi anni c’è chi è piuttosto serio quando afferma che quando c’era Mussolini i treni erano sempre in orario e l’Italia era rispettata da tutti. Vale allora la pena di ricordare che secondo la stragrande maggioranza degli storici quello di Benito Mussolini fu un regime dispotico, violento, miope e per lo più fallimentare. Un regime che basava la propria propaganda sull'idea che il falso, se ripetuto numerose volte, finisce per trasformarsi in verità comune. È lo stesso meccanismo che oggi chiamiamo “fake news”. E l’unica maniera che abbiamo per tutelarci dalla sua pericolosità, oggi amplificata dalla rete, è studiare, documentarsi e approfondire. Scopriremo allora che Mussolini portò la popolazione italiana a un generale impoverimento, a un aumento delle ingiustizie, alla provincializzazione economica e culturale e soprattutto a una guerra destinata a trasformarsi in un massacro. “Mussolini ha fatto anche cose buone” di Francesco Filippi è un libro che si legge in un’ora: un’ora al termine della quale sapremo finalmente rispondere a tono a quel pericoloso rigurgito nostalgico che è sempre più tristemente in voga.