Abstract: Qualche giorno dopo l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, in una lussuosa villa del Connecticut, alcuni amici newyorkesi dell'alta borghesia intellettuale si ritrovano per riprendersi da quella che considerano la più grande catastrofe politica della loro vita. Si rifugiano in campagna nella speranza di ristabilire la "bolla" in cui sono abituati a vivere. Eva Lindquist, la padrona di casa, propone una sfida. Chi di loro sarebbe disposto a chiedere a Siri come assas ...; [Read more...]
Qualche giorno dopo l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, in una lussuosa villa del Connecticut, alcuni amici newyorkesi dell'alta borghesia intellettuale si ritrovano per riprendersi da quella che considerano la più grande catastrofe politica della loro vita. Si rifugiano in campagna nella speranza di ristabilire la "bolla" in cui sono abituati a vivere. Eva Lindquist, la padrona di casa, propone una sfida. Chi di loro sarebbe disposto a chiedere a Siri come assassinare Trump? Nessuno, a eccezione di un cinico editore, raccoglie la provocazione. Gli amici progressisti di Eva e del marito Bruce con la loro pavida reazione introducono uno dei temi portanti del romanzo: la paura di fronte a un nuovo clima politico. Delusa dal suo paese, dove non si sente più "a casa" e al sicuro, Eva decide di partire per Venezia, città che ha conosciuto e amato in gioventù. Lì, quasi per caso, visita un affascinante appartamento e decide di acquistarlo. Il soggiorno in quella città la aiuta a cercare un nuovo modo di immaginare il mondo. Intorno a quello di Eva si intrecciano i destini degli altri personaggi, che prendono forma attraverso dialoghi incalzanti e ironici, nei quali si configurano possibili soluzioni a esistenze segnate dall'inquietudine. Ecco allora i tradimenti, le fughe e la menzogna a coprire tutto. "Il decoro" affronta gli imprevedibili appetiti d'amore, di potere e di libertà che plasmano la vita pubblica e privata delle classi privilegiate. Un romanzo che parla del bisogno di sicurezza e dell'istinto di scoperta, del rapporto tra altruismo e autoconservazione e della natura effimera di un certo tipo di ricercatezza.
Abstract: New York, 1929. Una bambina si aggira fra gli scaffali di un grande e famoso emporio, pieno di ogni sorta di merci; non ha nome né età, il suo viso è allo stesso tempo bellissimo e terrificante. Si infila una baguette sotto il cappotto, ma viene fermata da un guardiano. Nel giro di pochi istanti si trova al cospetto del signor Rosenberg, il proprietario del lussuoso emporio. Da qui tutto ha inizio. La vita di Rosenberg, scandita dalle speculazioni in Borsa e dalle visite al suo esclusi ...; [Read more...]
New York, 1929. Una bambina si aggira fra gli scaffali di un grande e famoso emporio, pieno di ogni sorta di merci; non ha nome né età, il suo viso è allo stesso tempo bellissimo e terrificante. Si infila una baguette sotto il cappotto, ma viene fermata da un guardiano. Nel giro di pochi istanti si trova al cospetto del signor Rosenberg, il proprietario del lussuoso emporio. Da qui tutto ha inizio. La vita di Rosenberg, scandita dalle speculazioni in Borsa e dalle visite al suo esclusivo club, sarà sconvolta. Tutto per colpa della bambina e di un suo misterioso compare, un venditore di lamette e di stilografiche che difende i poveri come lui e dichiara guerra a Rosenberg e ai suoi empori. Ma Rosenberg non è tipo da farsi mettere nel sacco da un poveraccio e da una ragazzina senza nome, mostruosa e incantevole allo stesso tempo. Mentre la grande crisi sconvolge New York e l'America, fra i due uomini inizia una guerra senza quartiere. Una sola cosa è sicura: alla fine ci sarà un solo vincitore e niente sarà più come prima. Basta sprecare il tempo prendendosela con i dipendenti negligenti e con i poveri, solo perché esistono. È il momento di agire, prima che la crisi trascini via tutto e sia troppo tardi. Una storia che fa riflettere e offre una nuova chiave interpretativa della crisi e del nostro tempo. Età di lettura: da 11 anni.
Abstract: Pochi chilometri separano il minuscolo villaggio dove vive Ah Hock dalle torri scintillanti di Kuala Lumpur. Pochi chilometri e interi universi. Eppure Ah Hock ha creduto al grande sogno malaysiano: nasci senza prospettive, ma con la pazienza e il duro lavoro puoi conquistarti il tuo pezzetto di benessere e forse anche di felicità. Poi un giorno ti trovi di fronte un uomo che ti assomiglia, ma è un diseredato senza diritti che minaccia il tuo sogno. E allora devi scoprire fino a che pu ...; [Read more...]
Pochi chilometri separano il minuscolo villaggio dove vive Ah Hock dalle torri scintillanti di Kuala Lumpur. Pochi chilometri e interi universi. Eppure Ah Hock ha creduto al grande sogno malaysiano: nasci senza prospettive, ma con la pazienza e il duro lavoro puoi conquistarti il tuo pezzetto di benessere e forse anche di felicità. Poi un giorno ti trovi di fronte un uomo che ti assomiglia, ma è un diseredato senza diritti che minaccia il tuo sogno. E allora devi scoprire fino a che punto la violenza del mondo di fuori è ormai parte di te. Tash Aw leva un inno affilato a chi nonostante tutto non rinuncia a sopravvivere. Questa è la confessione di un improbabile assassino. Si chiama Ah Hock e anni addietro, in un angolo buio sull'argine di un fiume, ha ucciso un uomo che non conosceva né odiava. Del suo efferato crimine sono note le circostanze materiali - l'identità della vittima, l'arma del delitto, l'entità e le conseguenze della pena - ma per spiegare i meccanismi spietati e inesorabili che hanno finito per armare il suo braccio, trasformando il bravo figlio di una madre sola, amico affidabile e poi marito fedele, in un omicida, non bastano le carte processuali. La storia di Ah Hock è una storia di piccoli passi e grandi speranze in un paese, la Malaysia, dove la lotta per sopravvivere ed emergere deve fare i conti con un tessuto di tremende contraddizioni economiche, razziali e sociali, e dove è facile restare incastrati negli ingranaggi di una modernizzazione a macchia di leopardo. Dal minuscolo villaggio di pescatori sulla costa occidentale in cui è nato, un puntino accanto a Kuala Selangor che nessun navigatore satellitare saprebbe trovare, il ragazzo si trasferisce con la madre su un pezzetto di terra tutto loro, su cui sudare e sognare come fosse l'Eden, perché «il mare era sempre agitato, sempre lì a contorcersi, deformarsi, rotolare via o sopraffarci. Non eravamo mai certi di niente col mare, ma il suolo, il nostro suolo, era solido». Però anche la terra tradisce, e allora è la volta della grande città, le luci di Kuala Lumpur, i mille lavori, la modesta ascesa, fino ad accorgersi che nella catena del potere esercitato e subíto non è più lui l'ultimo anello. Quel posto ora è occupato da bangladesi, indonesiani, birmani, schiere di immigrati clandestini senza diritti né futuro, masse indistinte di povera carne spendibile, per alcuni, come il suo vecchio amico Keong, nient'altro che «carichi» da far pervenire vivi all'acquirente. Quando un rovescio di fortuna minaccia di fargli perdere tutto, Ah Hock deve decidere da che parte stare. A raccogliere la sua confessione un registratore, e dietro a quello una faccia, una voce, una storia che non potrebbe essere più diversa da quella di Ah Hock, e tuttavia speculare alla sua. Sono la faccia, la voce e la storia di un'altra Malaysia, quella che vuole capire, ma per farlo guarda giù dai resort in cima alla collina. Una Malaysia colta, ricca, benintenzionata, estrinseca. La Malaysia che prende la parola, anche se non è la sua.