Abstract: Thomas Szasz racconta, in modo analitico, la vita di Virginia Woolf, dall'infanzia fino al tragico epilogo. L'autore è qui a un tempo analista e scrittore: una duplice disposizione all'ascolto che gli consente di cogliere i lati meno appariscenti della personalità di Virginia, in diretto e aperto contrasto con il discorso dominante, dalla critica letteraria alla psichiatria. Della scrittrice inglese, Thomas Szasz ricostruisce la vita privata nei suoi rapporti con il padre, l'ambiente f ...; [Read more...]
Thomas Szasz racconta, in modo analitico, la vita di Virginia Woolf, dall'infanzia fino al tragico epilogo. L'autore è qui a un tempo analista e scrittore: una duplice disposizione all'ascolto che gli consente di cogliere i lati meno appariscenti della personalità di Virginia, in diretto e aperto contrasto con il discorso dominante, dalla critica letteraria alla psichiatria. Della scrittrice inglese, Thomas Szasz ricostruisce la vita privata nei suoi rapporti con il padre, l'ambiente familiare, gli amici, i personaggi dell'eccentrico circolo di Bloomsbury, e con il marito Leonard. Proprio di Leonard Woolf sono esaminati e descritti nei minimi dettagli il carattere, il modo di "sentirsi ebreo", l'attività editoriale (pubblicò le opere di Virginia e divenne editore ufficiale di Sigmund Freud), la "filosofia", le aspirazioni, le idee sociali e politiche, le idiosincrasie, l'ossessiva e ossessionante dedizione alla moglie. Un romanzo che non è racconto di fantasia, ma la ricostruzione della storia di una delle più rivoluzionarie scrittrici del secolo scorso.
Abstract: Una riflessione sulla crisi dell'Occidente, rovinato non dallo "scontro di civiltà" con il mondo arabo ma dalla incompetenza morale dei suoi protagonisti politici. È tale incoscienza morale che, secondo Maalouf, ha provocato, poco a poco, la completa perdita del rispetto delle regole, oltre al fatto che certi eventi molto complessi (come la caduta del comunismo e la formazione dell'Europa) non sono stati capiti in profondità. Alcuni potenti (sia in America che nel mondo arabo) hanno co ...; [Read more...]
Una riflessione sulla crisi dell'Occidente, rovinato non dallo "scontro di civiltà" con il mondo arabo ma dalla incompetenza morale dei suoi protagonisti politici. È tale incoscienza morale che, secondo Maalouf, ha provocato, poco a poco, la completa perdita del rispetto delle regole, oltre al fatto che certi eventi molto complessi (come la caduta del comunismo e la formazione dell'Europa) non sono stati capiti in profondità. Alcuni potenti (sia in America che nel mondo arabo) hanno così pensato che la forza e la potenza bellica potessero bastare a ristabilire l'ordine; ma non è così, perché il potere vero non si legittima con la violenza o con le guerre, ma con 'assunzione di una specifica responsabilità morale. In questa situazione di difficoltà, al mondo non resta che ricominciare dalla cultura, da una riflessione sui valori profondi della civiltà.
Abstract: Da una parte il collettivismo, la spiritualità, il potere silenzioso di una civiltà antichissima. Dall'altra l'individualismo, il materialismo, la democrazia con tutto il suo rumore.Un nomade globale, che vive tra Asia e America, sonda le radici culturali del binomio Oriente-Occidente. Accompagnandoci in un viaggio nella storia indispensabile per capire l'oggi con tutte le sue contraddizioni. E anche per interpretare le diverse risposte di fronte all'emergenza coronavirus.«Oriente, Occ ...; [Read more...]
Da una parte il collettivismo, la spiritualità, il potere silenzioso di una civiltà antichissima. Dall'altra l'individualismo, il materialismo, la democrazia con tutto il suo rumore.Un nomade globale, che vive tra Asia e America, sonda le radici culturali del binomio Oriente-Occidente. Accompagnandoci in un viaggio nella storia indispensabile per capire l'oggi con tutte le sue contraddizioni. E anche per interpretare le diverse risposte di fronte all'emergenza coronavirus.«Oriente, Occidente. Quale vi fa sognare? Quale vi ispira inquietudine?»È dai tempi di Alessandro Magno che l'incontro-scontro fra Est e Ovest ispira la nostra visione del mondo. «Noi» siamo concentrati sui valori e sui diritti del singolo, «loro» abitano un universo comunitario. Il dispotismo orientale, teorizzato da Marx e da altri pensatori dell'Ottocento, lo ritroviamo al multiplo nelle sue reincarnazioni contemporanee, da Erdogan a Xi Jinping. C'è poi il «loro» spiritualismo contro il «nostro» materialismo: un mito che si complica sempre piú nella modernità. Siamo passati attraverso le fasi dell'emulazione, talvolta dell'omologazione, del rifiuto, della rincorsa e del sorpasso, della riscoperta delle radici. È probabile che un punto di equilibrio non lo troveremo mai.Ora che la pandemia ci ha abbattuti entrambi, resta da scoprire chi si risolleverà per primo, quale modello risulterà vincitore.
Abstract: A dispetto dell'immagine che la vuole strettamente legata a una dimensione urbana, l'Italia è disseminata di «territori del margine»: dal complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come «l'osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle due grandi isole mediterranee. Sono gli spazi ...; [Read more...]
A dispetto dell'immagine che la vuole strettamente legata a una dimensione urbana, l'Italia è disseminata di «territori del margine»: dal complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come «l'osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle due grandi isole mediterranee. Sono gli spazi in cui l'insediamento umano ha conosciuto vecchie e nuove contrazioni; dove il patrimonio abitativo è affetto da crescenti fenomeni di abbandono; dove l'esercizio della cittadinanza si mostra più difficile; dove più si concentrano le diseguaglianze, i disagi. Sommandole tutte, queste aree - «interne», «fragili», «in contrazione», «del margine» -, ammontano a quasi un quarto della popolazione totale, e a più dei due terzi del l'intero territorio italiano. Abbastanza per farne l'oggetto di una grande «questione nazionale». Se non fosse che hanno prevalso altre rappresentazioni: il Sud in perenne «ritardo di sviluppo»; il «triangolo industriale» della modernizzazione fordista; la «terza Italia» dei distretti.