Monografia a stampa
...Sai... Io ho i pensieri dolorosi... : il dolore del bambino adottivo e l'arte della scatola
Pordenone : Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentali, 2009
Abstract/Sommario:
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sai
io ho i pensieri dolorosi, ne ho a bastanza» è il pensierino scritto da una bimba alla sua terapeuta. Lincanto dellinfanzia si è rotto spezzando la metà del suo cielo. Come lei, altri bimbi vivono il dramma dellabbandono, dello sradicamento, della perdita e ricominciano una seconda vita con ladozione. La Scatola, con il suo corpo reale e simbolico, sintesi della funzione paterna e materna, si presta a metaforizzare il danno affinché il male non cada nelloblio e la rimozio ...; [leggi tutto]
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sai
io ho i pensieri dolorosi, ne ho a bastanza» è il pensierino scritto da una bimba alla sua terapeuta. Lincanto dellinfanzia si è rotto spezzando la metà del suo cielo. Come lei, altri bimbi vivono il dramma dellabbandono, dello sradicamento, della perdita e ricominciano una seconda vita con ladozione. La Scatola, con il suo corpo reale e simbolico, sintesi della funzione paterna e materna, si presta a metaforizzare il danno affinché il male non cada nelloblio e la rimozione non si porti via il bambino. Ancora di più, il male va riconosciuto poiché esso non appartiene al singolo bambino e non è solo un dramma individuale. Abita ovunque ci sia un derelitto, un sofferente, un inerme, un misero, un essere abbandonato alla povertà, allaids, alla guerra. La sua condivisione, la sua trasformazione nel male di tutti è una posizione etica ma anche una pratica di relazione in quanto, per essere trasformato, deve essere condiviso. Al danno non cè risposta ma può non esserci fuga; al danno che uccide il pensiero e non lascia spazio che allodio rendendo il mondo delle relazioni ancora più inospitale, può ergersi un orizzonte dove amore, odio e conoscenza siano chiamati a misurarsi non nellesclusione ma nellintegrazione, affinché i bambini possano abitare il mondo senza dimenticare, senza cancellare ma forse, «trasformare e inspiegabilmente perdonare»
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